Coronavirus, chiusura anticipata per bar e ristoranti se contagi continuano a salire

Coronavirus, chiusura anticipata per bar e ristoranti se contagi continuano a salire

ROMA – Utilizzo obbligatorio delle mascherine e – se l’indice Rt sui contagi dovesse aumentare – chiusure anticipate a macchia di leopardo per pub e ristoranti, solo in quei territori che dovessero registrare un peggioramento della situazione. Resta ancora aperta la discussione sulle misure da inserire nel nuovo decreto che sarà varato mercoledì 7 ottobre e preso in esame in occasione del Consiglio dei Ministri di lunedì prossimo.

Alle Regioni sarà affidata l’opzione di restringere maggiormente le maglie laddove lo ritengano necessario, soprattutto se il trend dei nuovi casi dovesse salire ulteriormente. Lo stesso vale anche per lo stop a feste private e l’eventuale contingentamento delle presenze alle cerimonie, come già avvenuto in Campania, dove la possibilità di svolgere gli eventi sarà presa in esame ogni 15 giorni in base alla situazione epidemiologica e gli organizzatori sono tenuti a fornire obbligatoriamente le generalità dei responsabili di cucine e sale oltre a segnalare in anticipo l’evento all’unità di crisi per permettere i controlli.

E’ confermata la misura del tetto massimo di mille persone negli stadi e per i grandi eventi sportivi all’aperto, come la partite di calcio della serie A, mentre le altre categorie di calcio come la serie B o eventi sportivi minori resteranno a porte chiuse. Per quanto riguarda gli eventi al chiuso, sportivi e non (quindi anche per gli spettacoli in teatri o cinema), la presenza massima prevista è di 200 persone purché sia comunque consentito il distanziamento.

Queste stesse misure avevano recentemente subito un allentamento delle maglie grazie a deroghe introdotte da Lombardia, Veneto, Abruzzo ed Emilia Romagna. E’ per questo che, se il numero dei contagi dovesse restare sotto una certa soglia, alcune Regioni sperano che sul tavolo delle trattative resti almeno l’ipotesi di poter inserire una percentuale di un massimo del 10% di presenza degli spettatori su tutta la capienza delle strutture all’aperto. Ma al momento la posizione dei ministri Speranza, Spadafora e del Cts resta ferma. Confermate anche le attuali disposizioni sulla percentuale di persone a bordo dei mezzi pubblici, che non supereranno l’80% rispetto alla capienza.

Rigidi i controlli per il rispetto dell’obbligo di mascherina all’aperto: chi non la indossa, o non lo fa in modo corretto, rischierà sanzioni amministrative che vanno da 400 fino a 3.000 euro, a discrezione delle autorità competenti. Ma anche in questo caso il governo potrebbe consentire ai presidenti di regione, se lo ritengono necessario, di aumentare l’importo delle multe.
Le linee definitive del nuovo Dpcm saranno illustrate dal ministro della Salute, Roberto Speranza, martedì prossimo in Parlamento.

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