Asl, Tradizione in cucina

Asl, Tradizione in cucina

* di Alessia Nardo

   Adriana Fangano

Oggi, come per tradizione, durante le feste o semplicemente nei pranzi domenicali, tutta la famiglia si riunisce attorno ad un tavolo, proprio perché il cibo rappresenta il modo migliore per trascorrere del tempo stando insieme. Ma ci siamo mai chiesti l’origine dei piatti che prepariamo in queste occasioni? Possiamo chiedere ai nostri nonni per trovare le risposte a tutte le nostre domande

In cosa consisteva il pranzo domenicale?

“Il pranzo della domenica era riservato solo ai parenti più stretti, mentre per le grandi occasioni, come il Natale e la Pasqua, era presente tutta la famiglia. Si preparava un primo piatto con sugo di maiale, come secondo la carne e le patate col sugo, e non si completava quasi mai con il dolce”.

Quali erano i cibi tipici cucinati durante le feste?

“Durante la festa di San Martino: “cudduruni”, facci vecchia, carne e salsiccia arrostita e castagne arrosto. Per la Vigilia di Natale veniva preparato in più, rispetto alla festa dell’11 Novembre, il baccalà fritto. A  Pasqua, invece, i bambini potevano divertirsi a decorare  i classici biscotti a forma di S da mettere in delle ceste, inoltre anche il “ciciliu”,ovvero una pasta di biscotti a forma di cestino dove si metteva un uovo sodo decorato. Il 2 novembre, ovvero la festa dei defunti, si usava preparare per i più piccoli: le rame di Napoli (denominati: biscotti dei morti), i fichi d’india, la marmellata di mele cotogne, la mostarda, le noci, le mandorle e i fichi secchi. Allo scocco della mezzanotte di Capodanno, invece, era tradizione mangiare un  piatto di lenticchie perché si pensava portasse fortuna”

Quali erano i più semplici piatti antichi?

“I piatti più semplici della tradizione erano: pasta e fagioli, pasta e ceci, legumi, verdure, pisci l’ovu (frittata di uova arrotolata),e la facci vecchia”.

* III B Liceo Scientifico “Vittorini – Gorgia”

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